Dante Alighieri è il poeta più importante della storia d’Italia e la sua opera ispira ancora oggi tanto i lettori quanto moltissime compagnie teatrali.
Domenica 3 marzo si è conclusa la tappa a Torino della compagnia teatrale responsabile della “Divina Commedia Opera Musical”.
Il musical si sviluppa in due atti e mette in scena l’incredibile viaggio intrapreso da Dante Alighieri nei tre regni: Inferno, Purgatorio e Paradiso.
Alla fine dello spettacolo il regista, nonché attore che impersona Virgilio, ha detto poche parole, ma molto significative: Andrea Ortis ha infatti spiegato come dietro alla rappresentazione non ci siano solo attori, ballerini e tecnici, lì riuniti per lo spettacolo, bensì anni di lavoro e molti altri esperti, che si sono occupati di comporre testi e musiche, col fine di tenere viva l’impresa dantesca.
Ragionando a posteriori su queste parole, ho riflettuto sull’importanza di Dante per la nostra società e sul perché la sua opera motivi ancora a distanza di sette secoli molti professionisti della cultura.
Le risposte sono almeno due.
Innanzitutto un primato linguistico: Dante è stato il primo a credere nel volgare.
Durante il XIII-XIV secolo tutti gli autori consideravano il latino non solo la lingua perfetta, ma la ritenevano anche la lingua dei poeti; Dante decise invece che l’italiano non era da meno del latino, ed ecco allora che scelse di usare la nuova lingua per produrre l’opera più famosa di tutta la letteratura italiana: la Divina Commedia.
Dante l’ha scritta nella sua lingua materna, il fiorentino del 1300, abbinato a termini di registro più elevato ripresi dal latino.
La Divina Commedia ha avuto così tanto successo che il fiorentino di Dante, con qualche trasformazione, è diventato persino la base dell’italiano attuale, e molte parole conservano il significato dell’epoca. Ed è anche per questa ragione che gli attori teatrali devono imparare la dizione della scuola fiorentina!
In secondo luogo, Dante ha avuto una funzione unificante culturalmente; è infatti risaputo che si sia unita prima culturalmente e sono “recentemente” dal punto di vista politico.
La Commedia ha quindi avuto un ruolo centrale nella formazione di questa identità culturale: possiamo quindi sostenere che Dante aprì le porte a una nuova fase per il nostro paese, poiché da quel momento in avanti il dialetto fiorentino (poi divenuto l’italiano corrente) iniziò ad essere parlato anche in altre località adiacenti, facilitando così il commercio e lo scambio con altre culture.
Quindi grazie Dante, grazie della tua opera e della tua importanza.
Matilde Lanteri Sterza
studentessa della 5 LES, scrive per il blog da quattro anni e ne dirige l’organizzazione. Nel tempo libero le piace scattare fotografie e ama viaggiare. L’anno prossimo spera di frequentare l’Università degli studi di Bologna.
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