L’amore, un tema universale che ha ispirato poeti, scrittori e artisti, è una delle emozioni più complesse e contraddittorie che possiamo sperimentare. Se da un lato ci fa sentire vivi, dall’altro può metterci di fronte alle nostre sofferenze più profonde. A tutti voi sarà sicuramente capitato di innamorarvi, di iniziare a provare dei sentimenti per qualcuno, talvolta anche non corrisposti, di volere disperatamente una persona e di cercarla in continuazione, oppure di rimanere semplicemente in silenzio, bloccati con un nodo allo stomaco che pian piano vi divora.
Cosa accade quando l’amore si trasforma in un desiderio che ci consuma e allo stesso tempo ci paralizza dalla paura di provarlo? E soprattutto, vi siete mai chiesti, se l’amore che viviamo ogni giorno, possa essere in realtà considerato una patologia?
Per rispondere a queste domande dobbiamo prendere in considerazione due concetti che spesso si intrecciano nelle relazioni umane: la limerenza e la filofobia.
COS’È LA LIMERENZA?
La limerenza è una condizione emotiva che può trasformare l’amore in una vera e propria ossessione. Il termine limerenza deriva dall’inglese “limerence” e fu coniato dalla psicologa Dorothy Tennov nei primi anni ’70, dopo aver condotto oltre 300 interviste per raccogliere dati sull’esperienza dell’amore romantico. La Tennov notò che molti dei suoi intervistati descrivevano l’essere innamorati come un forte desiderio di ricevere attenzioni da parte di una persona, e che l’attaccamento nei confronti di questa si sviluppa spesso, però, in assenza di una reciprocità, creando di conseguenza una condizione di incertezza emotiva che alimenta il desiderio e la sofferenza.
La limerenza si distingue dall’infatuazione tipica delle prime fasi di una relazione romantica, dove solitamente i sentimenti sono condivisi; chi soffre di limerenza è spesso attratto da un “oggetto di limerenza”, che non ricambia l’amore o di cui non è possibile prevederne l’interesse. Ciò alimenta un circolo vizioso di pensieri e desideri che diventano sempre più compulsivi, arrivando a dominare le emozioni e le azioni della persona coinvolta.
CARATTERISTICHE DELLA LIMERENZA
Un elemento centrale nello sviluppo e nel mantenimento della limerenza è l’incertezza. La persona che la sperimenta è profondamente attratta da un individuo, ma non è sicura che i sentimenti siano ricambiati. Maggiore è l’incertezza, maggiore diventa l’intensità dell’ossessione. Questo crea un costante bisogno di cercare segni di approvazione, come risposte ai messaggi, indizi nei comportamenti o nei piccoli gesti quotidiani. La persona limerente si sente incapace di concentrarsi su altro, passando gran parte della giornata ripensando alle interazioni passate o anticipando i possibili sviluppi futuri.
Le persone che soffrono di limerenza tendono anche a idealizzare l’oggetto del loro desiderio, vedendolo come perfetto, e si lanciano in rituali compulsivi per connettersi emotivamente con lui o lei. Questo può includere comportamenti ossessivi come controllare continuamente i social media, cercare di incontrarsi in modo casuale o rievocare continuamente le conversazioni passate.
Alcuni medici hanno paragonato il fenomeno della limerenza al disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) o al disturbo da uso di sostanze, poiché si tratta di una forma di dipendenza emotiva. Come in un comportamento compulsivo, la persona limerente sente un bisogno irrefrenabile di pensare e agire in relazione all’oggetto desiderato, nonostante la sua consapevolezza che questo comportamento possa avere effetti negativi sulla propria vita.
COS’È LA FILOFOBIA?
La limerenza, pur essendo un desiderio travolgente di connessione emotiva, è anche legata a una forte incertezza e a una continua paura di non essere ricambiati. Questo elemento di incertezza alimenta la filofobia, ovvero la paura di innamorarsi e di provare sentimenti. Questa si manifesta come una paura irrazionale e paralizzante verso le relazioni affettive, spesso dovuta alla paura di soffrire, di essere vulnerabili, di non sentirsi all’altezza o di perdere il controllo. Questo timore può, infatti, rendere l’amore un’esperienza stressante e difficile da vivere.
La filofobia è causata soprattutto da esperienze del passato traumatiche, come una delusione amorosa, un tradimento o una separazione. Questi eventi, che non per forza riguardano l’individuo stesso ma possono essere legati anche al contesto familiare, creano un blocco psicologico che porta a una visione distorta delle relazioni, dove l’amore viene associato solo a sofferenza e abbandono. La paura diventa così dominante, impedendo alla persona di aprirsi completamente a una relazione che potrebbe portare gioia e soddisfazione. In alcuni casi, la filofobia porta a un isolamento emotivo, dove l’individuo evita di entrare in relazioni romantiche, anche se desidera farlo.
CHE LEGAME HANNO QUESTI DUE FENOMENI?
La limerenza e la filofobia possono sembrare due fenomeni contrapposti, ma in realtà derivano dalla stessa difficoltà di affrontare l’amore in modo equilibrato e maturo. Mentre la limerenza porta una persona a cercare disperatamente l’affetto di qualcuno, idealizzandolo e facendone una dipendenza, la filofobia nasce da una paura paralizzante che rende impossibile aprirsi all’intimità.
In entrambi i casi, l’amore diventa una forzatura, un’esperienza che non si può vivere in modo naturale. I due fenomeni conducono alla sofferenza, in quanto l’amore viene visto come una proiezione distorta di desideri, come un sogno lontano e irraggiungibile che non potrà mai avverarsi.
MA QUINDI CHE COS’È DAVVERO L’AMORE?
L’amore è un viaggio complesso che non sempre ci porta dove ci aspettiamo. La limerenza e la filofobia ci mostrano due facce opposte della stessa medaglia: da un lato la ricerca ossessiva dell’affetto, dall’altro la paura di provare amore. Entrambi i fenomeni ci insegnano che l’amore non è solo una passione che ci travolge, ma una realtà che richiede equilibrio, consapevolezza e coraggio.
In fondo, l’amore è fatto di vulnerabilità, di rischi e di opportunità. Solo imparando a gestire le emozioni e a vivere l’amore senza idealizzazioni o paure paralizzanti, possiamo scoprire quanto questa esperienza sia, in realtà, una delle più potenti e magnifiche che possiamo vivere.
Non abbiate paura di amare, non abbiate paura di buttarvi, di lasciarvi andare. Ogni passo che farete verso quell’amore che vi chiama sarà un passo verso la vostra vera essenza. Non esistono garanzie, non esistono certezze, ma la vita è troppo breve per vivere nel dubbio, per lasciarsi paralizzare dalla paura di soffrire. Siamo nati per vivere, per sentirci vivi, per farci consumare dalla passione, dalla bellezza di un incontro, dalla profondità di un abbraccio.
Abbattete ogni barriera mentale, ogni pensiero che vi trattiene. Amare non è una debolezza, ma una forza. È la forza che vi permette di essere liberi, di essere autentici, di dare e ricevere senza paura di perdere. Non aspettate il momento perfetto, non cercate il momento giusto: il momento è ora. La vita è una, e va vissuta con tutto ciò che ha da offrire. E se l’amore è ciò che vi spinge a fare il primo passo, fatelo, senza esitazioni, perché in quel passo troverete la bellezza di essere vivi, di essere amati, di amare. Amate senza timore, vivete senza rimpianti. La vita è vostra, e l’amore è la sua forza più grande.
Gaia Walther, V LES