Vivere la lingua, crescere nel mondo
Ogni viaggio è una storia, e quella vissuta dagli studenti del Collegio Sacra Famiglia di Torino nel marzo scorso è una di quelle che lasciano il segno. Non è solo questione di voli, valigie e nuove città da esplorare. I soggiorni linguistici all’estero sono vere e proprie esperienze di vita, occasioni preziose in cui una lingua straniera smette di essere materia di studio per diventare strumento di relazione, scoperta e crescita personale.

A Salamanca, cuore culturale della Spagna, 22 studenti hanno vissuto un’immersione totale nella lingua e nella tradizione iberica. Ogni mattina, le aule della scuola di lingua si riempivano di suoni nuovi, accenti da interpretare e vocaboli da fare propri. Ma il vero apprendimento continuava fuori: tra le piazze storiche, i mercati vivaci, le risate condivise davanti a un piatto di tapas. Visite guidate, giochi linguistici e una giornata entusiasmante nella capitale, Madrid, hanno completato un’esperienza intensa e coinvolgente.
Contemporaneamente, 34 studenti varcavano la Manica per raggiungere Broadstairs, incantevole cittadina costiera legata alla memoria di Charles Dickens. Qui, le lezioni di inglese si alternavano a momenti di vita vera: cacce al tesoro nei vicoli, passeggiate sul lungomare, escursioni a Rochester e Canterbury. Ogni attività – dalle serate sociali ai laboratori tematici – era pensata per trasformare l’apprendimento in un gioco serio, dove la lingua si apprende vivendo.
Al di là dell’aspetto didattico, ciò che questi soggiorni insegnano non si trova nei libri: affrontare le piccole sfide quotidiane in un paese straniero, aprirsi a nuove culture, imparare a gestire il tempo e le emozioni, scoprire nuove passioni. È qui che gli studenti sviluppano autonomia, flessibilità, sicurezza in sé stessi. È qui che nascono legami più forti, tra compagni e con gli insegnanti, in un clima di collaborazione e condivisione.

Le esperienze di Salamanca e Broadstairs sono ormai ricordi, ma continuano a risuonare nelle classi e nei cuori dei nostri ragazzi. Hanno acceso curiosità, motivazione e una nuova consapevolezza: imparare una lingua straniera significa aprire una porta sul mondo. E i nostri studenti, quella porta, l’hanno attraversata con entusiasmo e coraggio.
