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È risaputo che l’ascolto di melodie o musica può avere effetti sul nostro stato d’animo e sulle nostre emozioni.

Variando la tipologia di melodia, cambia di conseguenza lo stimolo percepito. Grazie a questo meccanismo, possiamo utilizzare le canzoni per controllare le nostre sensazioni. Nel mondo sportivo, questo segreto può rivelarsi fondamentale per le performance.

La musica con un BPM (battiti per minuto) alto può essere utilizzata per caricarsi prima di una gara, risultando utile per chi cerca stimoli per ottenere una buona prestazione. Al contrario, una melodia con un BPM basso può essere impiegata per calmarsi, aiutando a trovare la concentrazione giusta per affrontare le sfide dello sport. Recenti studi affermano che le canzoni ideali per l’allenamento hanno tra i 120 e i 140 battiti al minuto.

Oltre a influenzare il nostro approccio, la musica è un potente strumento per migliorare le capacità sociali, motorie e il benessere nella vita quotidiana.

Uno dei suoi maggiori benefici è sicuramente il rilascio di dopamina, un neurotrasmettitore prodotto nel cervello che svolge un ruolo fondamentale nella trasmissione dei segnali tra le cellule nervose. È coinvolto in diverse funzioni fisiologiche e comportamentali, tra cui la regolazione dell’umore, la motivazione, il piacere, il movimento e le risposte comportamentali. Livelli elevati di dopamina possono portare sentimenti di euforia, beatitudine e maggiore motivazione e concentrazione. Sebbene questa sostanza possa portare molti benefici, bisogna prestare attenzione a un suo utilizzo eccessivo, che può causare effetti indesiderati come sonnolenza o stanchezza.

Si può quindi considerare la musica un vero e proprio effetto dopante?

Recentemente, una ricerca pubblicata sul Journal of Sport and Exercise Psychology ha scoperto che la musica può effettivamente avere effetti dopanti durante le attività fisiche. Il cervello risponde autonomamente a stimoli ambientali esterni, aumentando le connessioni neuronali e la produzione di endorfine.

Dal punto di vista motorio, è stato dimostrato che si possono ottenere molti benefici dall’ascolto di brani durante l’attività sportiva. I più significativi sono l’aumento della resistenza alla fatica e allo sforzo fino al 15%, e in alcuni casi persino al 20%. Inoltre, si registra una minore percezione del dolore e un incremento della velocità negli esercizi. La musica favorisce anche il recupero dallo stress e dall’ansia, oltre a influenzare positivamente i sistemi gastrico-intestinale e cardiovascolare. Questo è possibile grazie alla stimolazione della regione cerebrale responsabile della pianificazione e dell’esecuzione dei movimenti. Le attività musicali attivano le cortecce visive di entrambi gli emisferi cerebrali, aiutando la coordinazione, la motricità e la concentrazione.

Cosa ne pensano gli atleti professionisti?

Michael Phelps, l’atleta con più medaglie nella storia delle Olimpiadi moderne, ha dichiarato di non separarsi mai dalle sue cuffie. Sfrutta infatti il potere della musica per caricarsi prima di ogni gara. In un’intervista alla NBC, ha raccontato che la musica lo aiuta a rilassarsi, concentrarsi e entrare nel suo “piccolo mondo”. Il suo artista preferito è Eminem, mentre la musica EDM (electronic dance music) gli dà la carica. Prima di vincere il titolo iridato nella staffetta alle ultime Olimpiadi, ha ascoltato brani come Promises dei Nero, No Beef di Afrojack e Steve Aoki e Go Getta di Young Jeezy feat. R-Kelly.

Usain Bolt ha svelato le sue tre canzoni preferite prima di una gara: One Love di Bob Marley, Real Friends di Christopher Martin ft. Assassin and D Major e My Life di I-Octane.

Federica Pellegrini ha dichiarato di non avere una playlist fissa, ma di cambiare genere musicale in base alla tensione della gara. Anche per lei, la musica dance è uno stimolo energizzante, mentre le colonne sonore di Fantasia di Walt Disney la aiutano a concentrarsi.

Rafael Nadal ha come cantante preferito Alejandro Sanz, ma ascolta spesso anche il gruppo pop iberico La Oreja de Van Gogh prima delle gare.

Le prime tre canzoni della hit list di Carlotta Ferlito sono: I Don’t Want to Miss a Thing degli Aerosmith, One Thing degli One Direction e Like I Love You dei R.I.O.

Leonardo Bonucci ha dichiarato: Ho una playlist che ascolto prima del riscaldamento, per ultima lascio “Faded” di Alan Walker: lì scatta il clic per la battaglia.

L’ex juventino Alessandro Del Piero amava ascoltare il pop internazionale di Robbie Williams, Ricky Martin e degli Oasis, mentre l’ex giallorosso Francesco Totti preferiva la melodia italiana di Baglioni, Celentano o Venditti.

Conclusione

La musica si rivela un potente alleato nel miglioramento delle performance sportive, influenzando non solo l’umore e la motivazione degli atleti, ma anche il loro rendimento fisico. Le evidenze scientifiche e le testimonianze di grandi campioni confermano che una colonna sonora adatta può trasformare la preparazione e l’esecuzione di una gara, migliorando la resistenza, riducendo la percezione del dolore e promuovendo una maggiore concentrazione. Questa “sinfonia del successo” non è solo una pratica individuale, ma un vero e proprio strumento strategico utilizzato dai professionisti per affrontare le sfide con maggiore determinazione e serenità. Grazie alla capacità di modulare le emozioni e stimolare il corpo, la musica si afferma come un elemento imprescindibile nel mondo dello sport, dimostrando che, a volte, la chiave per eccellere risiede semplicemente in una melodia ben scelta.

Andrea Galavotti, I LES

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